Il Subbuteo giocato in solitario
Questo sito è dedicato interamente al Subbuteo in solitario ed è rivolto a tutti coloro che si sono appassionati al gioco più bello del mondo ma che, avendo difficoltà a misurarsi contro avversari reali, si vedono costretti a sfidare se stessi nella propria cameretta.
C’è chi gioca da solo perché abita in un luogo isolato, o perché è spesso in viaggio da solo, o perché conosce pochi subbuteisti seri, o perché non ama la competizione e magari si è imbattuto in avversari strafottenti e fastidiosi. O anche semplicemente per rilassarsi dallo stress della giornata. E c’è chi non gioca da solo perché si sente stupido o infantile, o perché capisce che le regole del Subbuteo non sono applicabili al gioco in solitario e lascia perdere.
Mi auguro che tutti gli amanti del Subbuteo possano trovare qui stimoli e ispirazione per sviluppare le proprie tecniche di gioco in solitario in modo da riuscire a divertirsi anche così – se non di più – rilassandosi e tenendosi in allenamento al tempo stesso.
C’è chi gioca da solo perché abita in un luogo isolato, o perché è spesso in viaggio da solo, o perché conosce pochi subbuteisti seri, o perché non ama la competizione e magari si è imbattuto in avversari strafottenti e fastidiosi. O anche semplicemente per rilassarsi dallo stress della giornata. E c’è chi non gioca da solo perché si sente stupido o infantile, o perché capisce che le regole del Subbuteo non sono applicabili al gioco in solitario e lascia perdere.
Mi auguro che tutti gli amanti del Subbuteo possano trovare qui stimoli e ispirazione per sviluppare le proprie tecniche di gioco in solitario in modo da riuscire a divertirsi anche così – se non di più – rilassandosi e tenendosi in allenamento al tempo stesso.
Io gioco a Subbuteo fin da bambino, quando verso la metà degli anni ‘70 comprai a un amico per mille lire una Continental Club Edition, di cui tuttora conservo gelosamente e orgogliosamente la scatola, le due squadre, le porte, i palloni e soprattutto il panno in cotone, che nonostante gli anni è ancora fissato alla mia tavola ed è perfettamente utilizzabile. Già da bambino giocavo più da solo che con gli altri, non solo perché a mio fratello non piaceva, ma anche perché con amici e compagni di scuola era impensabile giocare senza un arbitro. Nell’adolescenza gli amici si disfecero del Subbuteo come di un qualunque altro giocattolo dell’infanzia, mentre io continuai a giocarci per conto mio organizzando campionati infiniti, incurante delle opinioni degli altri.
Passarono anni in cui rimasi lontano da casa e dovetti trascurare il Subbuteo, ma ogni volta che tornavo dai miei genitori controllavo che la scatola fosse sempre al suo posto, sicuro che un giorno l’avrei ripresa per ricominciare a giocarci seriamente, o per farci giocare dei bambini. E così feci non appena mi fui sistemato definitivamente in un appartamento adeguato. Montato finalmente il panno su una tavola, tra gli sguardi increduli di bambini e parenti, ripresi a dar colpi a punta di dito, come se avessi smesso il giorno prima...
Il mio sogno era quello di trasformare una stanza - o il garage - in un punto di ritrovo per passare del tempo in compagnia, ma purtroppo non sono riuscito a trasmettere la mia passione né ai bambini (che non amano le regole del gioco e vogliono tutto facile) né agli amici (che dicono di non avere mai tempo). Siccome poi vivo in un piccolo paese e lavoro lontano da casa, se voglio dedicarmi al Subbuteo finisco spesso per farlo da solo. Potrà sembrare magari un passatempo insulso o poco intelligente, ma sinceramente credo che sia meglio che restare delle ore incollati davanti alla televisione a guardare delle partite di calcio dal risultato scontato o (consiglio per i più giovani) farsi ipnotizzare da qualsiasi ripetitivo videogioco.
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